sabato 26 aprile 2008

Ripartiamo dal Partito Democratico

A dieci giorni dalle elezioni politiche che hanno visto la nuova affermazione di Berlusconi, del Popolo della libertà e dei suoi alleati, è possibile trarre alcune prime considerazioni sul risultato del PD.
Voglio innanzitutto aprire questo primo contributo con un sentito ringraziamento a Romano Prodi e Walter Veltroni per tutto quello che hanno fatto.
Due anni fa avevo scritto che il centrosinistra si trovava di fronte a due sfide importanti:
a) governare bene realizzando le proposte migliori contenute nel programma dell'Unione con un governo di legislatura che portasse finalmente a compimento la lunga transizione istituzionale che caratterizza l'Italia dal 1992;
b) procedere ad una profonda riorganizzazione delle forze politiche che lo componeva, in primo luogo attraverso la costituzione di un grande Partito Democratico.
La prima sfida è stata persa. Il Governo Prodi è purtroppo franato sulle sue contraddizioni. La sonora sconfitta elettorale del centrosinistra e, in primo luogo, delle forze che più hanno contribuito alla caduta del Governo Prodi, ne è la più evidente conseguenza.
La seconda sfida è ancora aperta. Il Partito Democratico, dopo un lungo travaglio, è finalmente nato. I risultati delle elezioni politiche del 2008 testimoniano che in tutto il Paese c'è una grande forza riformatrice che si colloca tra il 25% e il 45% dei consensi elettorali.
Occorre ripartire da questo radicamento territoriale se vogliamo riprendere rapidamente il cammino per cambiare profondamente l'Italia e l'Europa.