lunedì 31 ottobre 2016

Il riordino dei raccordi tra lo Stato e le autonomie territoriali dopo il referendum


Giovedì 27 ottobre si è svolto al Senato della Repubblica un incontro su "Il Parlamento e il sistema delle conferenze", per la presentazione del Documento conclusivo dell'indagine conoscitiva della Commissione bicamerale per le questioni regionali sulle "forme di raccordo tra lo Stato e le autonomie territoriali".

Il documento conclusivo intende fornire un contributo al dibattito sul rinnovamento del sistema dei apporti tra Stato ed autonomie territoriali, in un momento istituzionale particolarmente delicato, poiché è ormai prossimo lo svolgimento del referendum confermativo della riforma costituzionale approvata dalle Camere.

Ci si trova così di fronte a due possibili scenari, molto diversi: il primo, a Costituzione vigente, che si prospetta in caso di esito non confermativo del referendum; il secondo, a Costituzione modificata, che seguirebbe all’esito confermativo. In ogni caso, il documento evidenzia "l’opportunità di ripensare l’attuale assetto dei rapporti tra Stato e Regioni, sia nell’ambito delle procedure parlamentari che all’interno del ‘sistema delle conferenze’.
  • A Costituzione vigente, appare ineludibile l’esigenza di portare a compimento la riforma del 2001, adeguando finalmente ad essa le procedure parlamentari e riordinando il ‘sistema delle conferenze’, tuttora regolato da una disciplina precedente alla riforma del 2001.
  • A Costituzione modificata, la nuova configurazione del Senato come Camera di rappresentanza delle istituzioni territoriali apre nuove prospettive suscettibili di essere sviluppate in diverse direzioni.
Come dimostra l’esperienza della riforma costituzionale del 2001, la riuscita di una riforma dipende soprattutto dalla sua successiva attuazione.
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Fra le diverse possibili soluzioni attuative della nuova riforma costituzionale, la Commissione parlamentare per le questioni regionali ha cercato di individuare quelle che meglio rispondono a quell’obiettivo di semplificazione del sistema istituzionale che la riforma ha l’ambizione di realizzare, soluzioni che si fondano sulla valorizzazione del Senato quale Camera politica di rappresentanza delle autonomie territoriali e sul conseguente riassetto del ‘sistema delle conferenze’."

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