giovedì 10 luglio 2008

I problemi della giustizia e il lodo Alfano

Con la presentazione del DDL "Disposizioni in materia di sospensione del processo penale nei confronti delle alte cariche dello Stato", il cd. "lodo Alfano", anche in questa legislatura è diventato chiaro come gli interessi personali di Berlusconi realivi ai suoi processi prevalgano sui reali problemi della giustizia.

Sulla giustizia occorrerebbe un confronto approfondito, non lo scontro tra poteri dello Stato, per ripristinare la certezza del diritto e la funzionalità degli apparati giudiziari, attraverso un intervento sulle cause sostanziali e strutturali che sono alla base del cattivo funzionamento dei tribunali italiani.

Con la presentazione del "lodo Alfano" si mira a reintrodurre con legge ordinaria, nel nostro ordinamento, l'immunità temporanea per reati comuni commessi dal Presidente della Repubblica, dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dai Presidenti di Camera e Senato anche prima dell'assunzione della carica. Si mira a fare approvare dal Parlamento una "leggina" che ha l'obiettivo di bloccare alcuni processi o indagini in cui è coinvolto il Presidente del Consiglio, coinvolgendo le altre cariche istituzionali solo per far evitare che si parli di una legge ad personam, pur essendo consapevoli che questa scelta potrà essere domani posta nel nulla da una censura della Corte costituzionale.

Questa scelta, infatti, è palesemente in contrasto con l'articolo 1, comma 2, e con l'art. 3, comma 1 della Costituzione. "La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione"; "Tutti i cittadini .... sono eguali davanti alla legge": sono principi fondamentali della Costituzione che impediscono che si possano introdurre privilegi giurisdizionali per legge ordinaria, come chiarisce l'appello dei 100 costituzionalisti, pubblicato su Repubblica.

Prevale nella maggioranza di centrodestra quella cultura che, a parole, rivendica la giustizia e la libertà e, nei fatti, istituisce privilegi con provvedimenti eccezionali e urgenti che contrastano con i principi di libertà e di uguaglianza che sono scritti nella nostra Costituzione repubblicana. E, così, si grida contro la "casta" e si approvano leggi che aumentano i privilegi della "casta".

Il centrodestra ancora una volta si è affidato alla leaderschip di Berlusconi per vincere le elezioni ma, ancora una volta, vinte le elezioni, l'ascesa al Governo di Berlusconi impedisce al centrodestra di essere in grado di rispondere alle reali esigenze del Paese.

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